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Muffe su imballaggi in legno: 5 consigli per limitare i blocchi doganali
Il comitato tecnico Fitok di Conlegno elenca una serie di consigli pratici da attuare lungo la filiera per evitare blocchi e perdite di tempo alle dogane.
“I trattamenti fitosanitari IPPC/FAO-FITOK ai quali sono sottoposti gli imballaggi in legno destinati agli scambi tra Paesi di diversi continenti hanno lo scopo di eliminare gli organismi nocivi da quarantena eventualmente presenti sul legno – spiega Daniela Frattoloni, coordinatrice del comitato tecnico Fitok di Conlegno –. Tuttavia, tali trattamenti non impediscono il proliferare di muffe o funghi da azzurramento in quanto non considerati, a livello internazionale, pericolosi per l’uomo e l’ambiente”.
Il danno estetico causato dalla presenza della muffa sugli imballaggi può dare luogo a contestazioni, con conseguenti perdite di tempo e denaro alle dogane.
Ecco 5 consigli a cui aggiungiamo anche il nostro:
1. Materia prima: selezionare il legno da usare per la realizzazione degli imballaggi
2. Trattamento: prediligere i pallet essiccati
3. Trasporto: prima di caricare le merci pallettizzate su rimorchi o container, occorre verificarne la loro pulizia e integrità
4. Scarico e stoccaggio: mantenere il pallet in condizioni ambientali che non consentano al legno di riacquistare umidità
5. Immagazzinaggio: evitare di conservare le merci su pallet avvolti da nylon o plastiche termoretraibili
6. Acquistare pallet in plastica INATTACCABILI DALLE MUFFE e che non richiedono alcun documento e certificazione alla Dogana.
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1. Materia prima: selezionare il legno da usare per la realizzazione degli imballaggi
È importante utilizzare il legno appena tagliato, per evitare che i funghi inizino a crescere sulla sua superficie e colonizzare anche gli altri pezzi immagazzinati.
2. Trattamento: prediligere i pallet essiccati
Il trattamento fitosanitario di tipo HT, conforme allo standard ISPM n.15, non è in grado di assicurare che non compaiano funghi cromogeni profondi o muffe superficiali. Richiedere al produttore di completare il trattamento termico con il ciclo di essiccazione a un contenuto di umidità inferiore al 20% è un’attenzione in più, caldamente consigliata, che rende l’imballaggio anche più stabile in termini di dimensioni e deformazione.
3. Trasporto: prima di caricare le merci pallettizzate su rimorchi o container, occorre verificarne la loro pulizia e integrità
In particolare occorre verificare che non ci sia acqua stagnante e che il pianale di carico non sia umido e sia privo di infiltrazioni. La condensa, l’oscurità e la mancanza di ventilazione sono fattori da tenere in considerazione, soprattutto se i pallet devono essere trasportati per distanze lunghe.
4. Scarico e stoccaggio: mantenere il pallet in condizioni ambientali che non consentano al legno di riacquistare umidità
I pallet devono essere scaricati dai rimorchi al momento della consegna e riposti in un’area protetta dalle precipitazioni, adeguatamente illuminata e ben ventilata con un drenaggio sufficiente per eliminare qualsiasi ristagno d’acqua proveniente da altre fonti di umidità. È necessario che il contenuto di umidità del legno resti inferiore al 20% dal momento della produzione del pallet fino alla consegna finale delle merci pallettizzate. Il principio FIFO “first in first out” è particolarmente utile. Prevede che i primi pallet a essere movimentati siano i primi a essere entrati in magazzino. Così da tenere sotto controllo le variazioni delle loro condizioni prima che la muffa proliferi.
5. Immagazzinaggio: evitare di conservare le merci su pallet avvolti da nylon o plastiche termoretraibili
L’applicazione di un involucro in plastica al pallet, soprattutto quando il prodotto è caldo, è causa della formazione di condensa sulla superficie interna della pellicola utilizzata. L’umidità così intrappolata, l’assenza di ventilazione e il calore che si crea fra la merce pallettizzata e l’involucro plastico costituiscono le condizioni ideali per la formazione delle muffe. Risulta particolarmente utile collocare fra le merci imballate e la superficie di carico del pallet una membrana protettiva, per impedire all’umidità presente di essere assorbita dal pallet. Anche gli involucri in plastica perforata, se uniformemente distribuiti sul carico, aiutano a contenere l’umidità poiché contribuiscono a migliorare la ventilazione.
6. Acquistare pallet in plastica che non richiedono documenti in Dogana.
Come produttori di pallet in plastica riciclata al 100%, non possiamo che consigliare il loro utilizzo.
Logypal è un marchio della Imball Nord e fornisce tutto quanto si ha bisogno nel trasporto delle merci con bancale:
Logypal non è soggetto a restrizioni relative all’import-export e può essere trasportato in tutti i Paesi del mondo senza alcun onere burocratico o di marchiatura. Inoltre, non necessita dei costosi trattamenti contro i parassiti previsti dalla normativa Fao-Ispm15. Importanti aspetti che contribuiscono a rendere questo prodotto ancora più economico.
Facile da igienizzare con lavaggi ad alta pressione, non è attaccabile da muffe e non assorbe sostanze di nessun tipo.
Logypal non assorbe alcun liquido, non è attaccabile da muffe, parassiti o batteri e può essere igienizzato con lavaggi ad alta pressione. Composto da un materiale completamente eco-compatibile, Logypal resta inalterato nel tempo, esteticamente e strutturalmente, e mantiene un valore economico anche in caso di danneggiamento, in quanto può essere completamente riciclato.
E’ economico poiché prodotto interamente con materiale riciclato; poi è leggero e funzionale grazie alla sua struttura particolare;
è esportabile in qualsiasi nazione del mondo grazie al fatto che non vi è alcun vincolo normativo di nessun paese che ne limiti la circolazione come avviene per altri pallet di legno o plastica;
inoltre è anche igienico; facile da igienizzare è l’ideale anche per il trasporto di merce alimentare.